martedì 25 gennaio 2011

Quercia Vallonea


E' un esemplare mastodontico di oltre 700 anni di vita; ha una circonferenza del tronco alla base di 4,25 m.



L'esemplare più grande e maestoso ha un'età di oltre 700 anni, un diametro alla base del tronco di 4,25 m e una chioma di ca. 700 mq. Si racconta che sotto la sua chioma si radunarono cento cavalieri in partenza per una Crociata, dal che deriva il nome "dei cento cavalieri". Nei tempi passati la Quercia Vallonea o Falanida era una pianta preziosa per molti artigiani tricasini, che esercitavano "l'arte del pelacane" (l'arte del conciare le pelli).E' un esemplare arboreo in via di estinzione e per questo motivo è stato ultimamente inserito negli itinerari turistico-culturali finanziati dalla C.E.E.

Le Costantine - Salento

Le Costantine (fondazione ONLUS), è una struttura con una parte antica del 17oo ed una parte inizi del 1900.
E' situata in un grandissimo territorio(35 ettari) fra boschi di macchia mediterranea,frutteti(ottime marmellate o altre confetture)e sopratutto una produzione di olio biodinamica.
Come struttura, potrebbe ospitare anche 60 persone, ma l'amministrazione ha preferito orientarsi verso un turismo giovane,quindi solo tre camere potrebbero ospitare qualcuno; x il resto sono tutti letti a castello da 6 posti con relativi accessori.

Tenuto presente il periodo del conveggno, all'esterno si possono organizzare dei gazebo(come hanno gia fatto)circondati dal verde +originale che possa esistere.Uno dei fiori all'occhiello delle Cstantine è la produzione, fatta con antichissimi telai, di tende,tappeti,accessori di biancheria ecc.ecc.

http://www.lecostantine.eu/benvenuti.html

Anche quì, mi permetto di suggerirvi, la cena o il pranzo e sopratutto gli assaggini fatti con i prodotti biodinamici.

Capri Delights

Timing: un’ora senza soste...
Partenza Marina Grande ci si dirige verso al Grotta Azzurra (20 minuti circa) prima di arrivare alla grotta ci sono i Bagni di Tiberio. La visita della grotta dura circa 45 minuti, entrano a due alla volta. Proseguono poi verso il Faro di Punta Carena (altri 20 minuti circa) e passando per la Grotta Verde arrivano dopo un’altra ventina di minuti a Marina Piccola. Da Marina Piccola ai Faraglioni altri 15 minuti circa,si passa attraverso i Faraglioni ed ad un certo punto del percorso c'è la Grotta Meravigliosa, a seguire si può vedere dal mare il famoso “salto di Tiberio” e prima di arrivare a Marina Grande si scorge su uno scoglio una statua di bronzo con uno scugnizzo che saluta i partecipanti al giro... ( i pescatori dicono che è di buon augurio….)

Professioni Turistiche La Spezia

L'esercizio delle libere professioni turistiche (accompagnatore turistico, guida turistica nella provincia della Spezia, guida ambientale ed escursionistica nella provincia della Spezia) è subordinato all'acquisizione di un apposito attestato di idoneità che viene rilasciato da questa Provincia a seguito del superamento dell'esame previsto dalla L.R. n. 44/1999. Ai fini dell'ammissione all'esame di idoneità, gli aspiranti devono essere in possesso dei requisiti previsti dalla suddetta L.R. e indicati nel bando. Gli idonei che intendono esercitare la professione devono inviare alla Provincia di residenza una comunicazione di inizio attività a seguito della quale verrà rilasciato un apposito tesserino distintivo regionale della validità di anni cinque. http://www.provincia.sp.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/318

Come raggiungere l'Isola Palmaria

L'isola Palmaria può essere raggiunti in battello o in taxi boat da La Spezia o da Porto Venere.
Si raggiunge dalla Spezia con i battelli della società In.Tur. (Albatros e Cormorano) che collegano calata Morin (Sp), Porto Venere e Palmaria in località Terrizzo, a nord dell’isola.
Dal 15 giugno al 15 settembre i due traghetti hanno frequenza oraria:
-la prima corsa dalla banchina Morin è alle ore 8,30; l’ultima dalla Palmaria è alle ore 19,00.
Le imbarcazioni della società “Gruppo Battellieri del Golfo” collegano, invece, La Spezia con il Pozzale, un’amena baia nel versante sud-orientale dell’isola, di fronte al Tino.
Nei mesi di giugno e di settembre, i battelli effettuano due corse mattutine (9,30; 11,30) e due pomeridiane (14,30; 17,30) con partenza dalla banchina Morin; l’ultima corsa dal Pozzale è quella delle ore 18,00.
Nei mesi di luglio e di agosto essi raggiungono il Pozzale ogni ora con partenza dalla Spezia dalle ore 9,00 fino alle ore 19,00.
La durata del tragitto in entrambi i casi è di circa 30 minuti.
Le due società (In.Tur. e “Battellieri del Golfo”) sono attualmente consorziate con la società di navigazione “Golfo dei Poeti”, che gestisce anche le linee dirette a Lerici, Cinque Terre, Portofino, Versilia e isola Capraia.
L’isola è raggiungibile anche da un servizio privato di barcaioli portoveneresi che sono disponibili, tempo permettendo, in ogni periodo dell’anno, con partenza dal pontile interno del borgo, lato nord, davanti al ristorante “Iseo”.


VERIFICA GLI ORARI DEI BATTELLI AL SITO DI
Il Consorzio Marittimo
"5 Terre golfo dei Poeti"

Da Porto Venere è possibile effettuare in battello il giro delle 3 isole: Palmaria, Tino e Tinetto oppure visitare le Cinque Terre: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso.

Giro delle 3 isole
Palmaria - Tino - Tinetto
Partenze da Portovenere alle ore:10.00 - 11.00 - 12.00 - 14.30 - 15.30 - 16.30
Tariffe:Adulti feriale € 9,00 Ridotti € 5,00Adulti festivo e dal 1/8 al 31/8 € 10,00 Ridotti € 5,00
Ridotti: bambini da 6 a 11 anni se accompagnati da almeno 1 adulto
Il servizio verrà effettuato con condizioni meteo-marine favorevoli.

http://www.foresteriamuraglione.com/09palmaria_trekk.htm

Escursioni Portovenere e dintorni

Nelle acque antistanti Porto Venere si trova l’Arcipelago con le tre isole, Palmaria, Tino e Tinetto, le quali sicuramente rappresentano il cuore pulsante del Parco Naturale Regionale di Porto Venere.
Il Tino, dove si trovano interessanti vestigia risalenti all’XI secolo e la chiesa dedicata al culto di san Venerio, è Zona Militare e su di essa l’accesso è consentito soltanto in occasione delle festività in onore del santo (13 settembre). Vi si trovano i ruderi dell’antica Abbazia dedicata al santo, edificata nell’XI sec., quale trasformazione della cappella costruita nel VII secolo nel luogo dove fu ritrovato il corpo di Venerio, nato alla Palmaria e morto in ermitaggio al Tino.
L’isolotto del Tinetto, spoglio di vegetazione, conserva antiche testimonianze della presenza di comunità religiose in questo comprensorio, costituite dalla presenza dei ruderi di due distinti organismi: nella parte occidentale dell’Isola c’era un piccolo oratorio del sec. VI con abside orientata, a levante dal quale sorgeva un edificio più complesso. Quest’ultimo, con chiesa a due navate e celle per i monaci, presenta differenti fasi costruttive che si sono succedute fino all’XI sec., quando venne distrutto ad opera dei saraceni. Si ritiene inoltre interessante segnalare la presenza sull’isolotto di un rettile endemico, il pordacis muralis tinettoi, una specie di lucertola rarissima.
Delle tre isole dell’Arcipelago, la Palmaria è quella più frequentata e conosciuta, soprattutto tra gli spezzini, per quanto riguarda il turismo balneare: ogni anno le sue spiagge vedono riversarsi migliaia di bagnanti che la scelgono per la limpidezza delle acque che lambiscono i litorali.
La Palmaria (che probabilmente deve l’origine del suo nome al termine “Balma”=Grotta, piuttosto che alla presenza di palme nane) presenta interessanti valori paesistici, determinati anche dalle differenti caratteristiche orografiche dei suoi versanti: l’orientale, che scende gradatamente a mare coperto da una ricca vegetazione di tipo mediterraneo; l’occidentale, definito da ripide scogliere che raggiungono i 188 m di altitudine. Per evidenziare le caratteristiche dell’Isola ne forniamo una descrizione prendendo lo spunto da uno degli itinerari più interessanti, che è poi quello su cui si svolge la manifestazione sportiva più importante, la “Camminata ecologica della Palmaria”, organizzata ogni anno nel mese di maggio. La partenza avviene dal Terrizzo, punto di approdo dei traghetti, dal quale ci si dirige a levante verso il Forte Umberto I – oggi “Fortezza del mare” – costruito nel secolo scorso sotto l’Amministrazione sabauda del Conte Cavour ed adibito a carcere fino agli anni ’50. Esso sorge sulla punta della Scuola e sovrasta cala Schenello: dopo importanti lavori di restauro, eseguiti dal Comune di Porto Venere e dall’Amministrazione Provinciale della Spezia con il contributo della Comunità Europea, la “Fortezza del Mare” ospita Mostre tematiche, Convegni, spettacoli ed importanti eventi culturali. Poco prima del forte la strada si biforca e, svoltando a destra, raggiunge il lato orientale dell’isola, quasi per nulla antropizzato, attraverso un sentiero che si snoda in mezzo a profumatissime ginestre, cisti dalle vivaci fioriture, orchidee selvatiche, mirti dall’aroma delicato ed altre piante della macchia mediterranea. La strada raggiunge la Punta della Mariella, poi sovrasta la “Grotta del roccio” e l’insenatura del Pozzale dove si trovano alcune cave di “portoro”, il caratteristico marmo pregiato nero con screziature chiare, attive fino a pochi anni fa.
Da qui incomincia la salita verso il “Capo dell’Isola” dove si aprono numerose piccole cavità (notevole la Grotta dei Colombi dove furono trovati resti umani ed animali risalenti al Neolitico ora ospitati presso il Museo Civico della Spezia) e poi verso la cima dell’Isola dove si trova il Semaforo ed il Forte Cavour. La discesa si snoda tra Pini d’Aleppo e Pini marittimi fino a raggiungere la punta nord-occidentale dell’Isola in prossimità di una nicchia che un tempo ospitava il busto di Re Carlo Alberto, eretto in onore di una sua visita alle cave nel 1837. Di fronte, oltre lo stretto braccio di mare, si staglia con la sua inconfondibile sagoma la chiesetta di san Pietro, e sullo sfondo si ergono imponenti le pareti calcaree di Muzzerone.
Accompagnati dalla visione unica del panorama delle Case-torri che costituiscono l’indimenticabile palazzata a mare di Porto Venere, ci si avvia a concludere il giro dell’Isola ritornando al Terrizzo da dove aveva avuto inizio l’itinerario. Essendo l’Isola Palmaria per tutta la sua estensione compresa nell’area delParco Naturale Regionale di Porto Venere, il Comune si è attivato per la realizzazione di importanti azioni volte alla sua tutela, ma soprattutto alla definizione di un progetto finalizzato ad una fruizione intelligente delle sue bellezze naturali e paesaggistiche. In questo ambito propositivo è stato costituito nel 1994 il C.E.A. (Centro di Educazione Ambientale).
La struttura, ubicata in un fortilizio che ospitava una Batteria Sperimentale della Marina Militare, consente il soggiorno in camerate con uso di cucina ed ha ampi spazi al coperto ed all’aperto – per attività di studio e ricreative; è meta ogni anno di un gran numero di giovani, motivati da tematiche ambientali, che oggi si muovono non per mero diletto, bensì per approfondire le loro conoscenze.
In quest’ottica il CEA rappresenta un elemento di fondamentale importanza per la fruizione del Parco, soprattutto da parte dei ragazzi, e si avvia a divenire un centro di turismo consapevole, di educazione ai valori dell’ambiente, di sperimentazione, di studio e di ricerca.

http://www.prolocoportovenere.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=63&lang=it

venerdì 23 aprile 2010

Corte Costituzionale e professioni turistiche

Come è noto il Governo è impegnato, anche in ossequio alle direttive dell’Unione Europea, a tracciare il quadro regolamentare delle attività professionali per adeguarne l’ordinamento alla nuova realtà economica e sociale.
In parallelo nel settore turistico, accanto alle figure tradizionali della guida e dell’accompagnatore, vi sono nuove attività la cui disciplina, in assenza di un intervento statale, viene effettuata dalle Regioni che non hanno alcun titolo per farlo come è stato più volte affermato dalla Corte Costituzionale, da ultimo con sentenza n. 132 del 2010.
Il problema è rilevante per importanza economica e per la qualificazione del settore, ed è grave che le professioni del turismo, anche quelle più antiche, siano oggi prive di normativa con pregiudizio del sistema operativo.
A livello centrale, infatti, il DPR 27 aprile 2004, ha annullato l’Art. 7 della nuova legge quadro sul turismo n. 135, del 2001, e il successivo Accordo Stato/Regioni 13 settembre 2002, nella parte in cui definisce le professioni turistiche e demanda alle Regioni la loro regolamentazione.
Secondo il Consiglio di Stato, l’Art. 7 non tiene conto che le prestazioni dei professionisti non sono rivolte in via esclusiva al turista, ma alla generalità della società. Il Consiglio ha quindi rivolto al Governo l’invito a creare gli Albi Nazionali onde offrire la necessaria dignità agli operatori e qualificare il mercato.
Tale esigenza è stata rappresentata anche dal Parlamento Europeo nella Risoluzione B5-0430, 043 e 0432/2003, ove si legge che le caratteristiche dei servizi professionali richiedono un’adeguata regolamentazione che offra agli utenti finali ogni garanzia di preparazione tecnica ed affidabilità.
Quanto alle norme regionali, la Corte Costituzionale (sentenza 405/05) nel dichiarare illegittima la legge n. 50-2004, della Toscana, sulle professioni intellettuali, ha ritenuto che é riservata allo Stato la normativa sui requisiti di accesso e sulla istituzione degli Albi e la gestione degli Ordini professionali per cui le Regioni potranno disciplinare le attività solo nell’ambito di quanto previsto dagli enti nazionali, quali gli Ordini e i Collegi.
Ne consegue che tutte le norme regionali, attualmente in contrasto con tale principio, sono da considerare nulle.
Ne abbiamo conferma nella sentenza della Corte Costituzionale n. 271, del 19 ottobre 2009, che ha dichiarato l’illegittimità di alcune norme dell’Emilia-Romagna, del 27 maggio 2008, sulla disciplina delle attività di animazione ed accompagnamento turistico.
La Corte ha ripetuto che compete allo Stato l’individuazione dei profili professionali e dei requisiti necessari per il relativo esercizio. Tale principio è valido anche per le professioni turistiche. Invero, ricorda l’organo giudicante, già la sentenza 222, del 2008, ha stabilito che l’attribuzione delle professioni alla competenza dello Stato, prescinde dal settore nel quale l’attività professionale si esplica e corrisponde all’esigenza di una disciplina uniforme sul piano nazionale che sia coerente anche con i principi dell’ordinamento comunitario.
Da ultimo, con sentenza 132, del 12 aprile 2010, la Corte ha annullato per illegittimità la legge della Regione Puglia 19 dicembre 2008, n. 37, recante “Norme in materia di attività professionali turistiche”.
La Regione aveva previsto la creazione di tre figure: l’interprete turistico, l’operatore congressuale e la guida turistico-sportiva.
Tali attività non risultano regolate dalla legislazione statale vigente e non possono essere disciplinate dalla Regione poiché la istituzione di un registro professionale e la previsione delle condizioni per l’iscrizione ad esso, risultano precluse alla competenza degli organi locali.
E’ la sesta pronuncia che mette in luce l’assenza dello Stato sin dal 2004 mentre le norme delle Regioni, tra l’altro, impongono arbitrariamente il numero chiuso, delimitano l’ambito di esercizio della professione a una parte del territorio, non prevedono una omogeneità di formazione e non hanno un calendario fisso per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
E’ chiaro che tale situazione nuoce al turismo.
Nel riordinare le attività professionali non dovrebbe essere dimenticato il settore: il problema potrebbe essere affrontato insieme alle altre professioni, ovvero ampliando lo schema di legge sul turismo montano che il Ministro Brambilla ha recentemente varato.
Sarebbe opportuno estendere lo schema alle altre professioni, non dimenticando la guida ed il direttore d’albergo, in modo che, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale, dia una disciplina completa creando gli Ordini e tracciando le linee utili per l’ulteriore, eventuale normativa da parte delle Regioni

Pubblicato su Formazione e Lavoro nel turismo

23 Aprile 2010
di Antonio Sereno

http://networkedblogs.com/3brar